lunedì 9 febbraio 2015

QUEL CHE RESTA DEI SOGNI

I sogni sono belli. Sembra una cosa stupida da dire o una frase infantile da pronunciare, ma i sogni sono belli.
E' bello volare con la fantasia e immaginarsi mondi fantastici. E' bello non avere limiti. Gli architetti siamo noi e nel mondo dei sogni non vi sono imposizioni e nessun piano regolatore da rispettare. Possiamo costruire case al contrario, vivere vite di altri e amare liberamente chi nella realtà, molto spesso, non è nemmeno lontanamente a conoscenza della nostra esistenza.
E' su questo ultimo punto che vorrei soffermarmi: l'amore nei sogni.
Diamine, l'amore nei sogni è forse ancora più bello dei sogni stessi.

Gli amori impossibili? Non esistono nella fantasia.

Le storie destinate a concludersi malamente? Niente da fare, solo lieto fine.

Gli amori non corrisposti? Follia pura! Se ami sei amato, punto e fine della questione.

Non esistono persone che si struggono (e distruggono) ascoltando diecimila volte la stessa canzone triste che ricorda i momenti felici. Non esistono amanti silenziosi che osservano da lontano l'oggetto del loro amore senza trovare mai il coraggio di farsi avanti, di rivelare i propri sentimenti. Tutto funziona alla perfezione e tutti sono schifosamente felici accanto alla persona giusta. Nessuno si accontenta di un surrogato di "grande amore", quella persona che razionalmente può fare felici, ma che non avrà mai la capacità di rendere felici per davvero.
Nei sogni ognuno raggiunge la propria aspirazione.

Vuoi fare l'astronauta? Ecco, tieni! Qui c'è una tuta spaziale ed un casco, fanne buon uso.

Vuoi diventare un pittore famoso? Per te. Pennelli, tele, colori ed una mostra in un'importante galleria.

Vuoi fare lo scrittore? Prendi, una penna ed un foglio (un computer per i più tecnologici), vai! Libera la tua fantasia. Ed ecco qui, il tuo primo libro è diventato un best seller.

La bellezza dei sogni comunque è inversamente proporzionale alla bruttezza della realtà, ci avete mai fatto caso?
Più la realtà fa schifo e più si sogna in grande.
Certo, una persona che muore di fame magari sognerà semplicemente di poter consumare un bel pasto caldo, mentre un individuo straricco e senza alcun problema, sarà comunque insoddisfatto di ciò che ha e sognerà di avere ancora di più.
La cosa da tenere a mente però è che i sogni hanno un grosso difetto, prima o poi ci si sveglia. Una volta aperti gli occhi l'incanto svanisce e di quel mondo fantastico, il più delle volte, rimane solo un ricordo, bellissimo certo, ma sbiadito.

venerdì 30 gennaio 2015

SCE...(MENZE)...NE DA UN MATRIMONIO

Non posso resistere. Devo assolutamente affrontare l'argomento.
A quale argomento mi riferisco? Semplice! Al giorno più bello della vita: IL MATRIMONIO!
Per parlare di questo però devo partire dall'inizio, dall'amore.
Due persone si conoscono, si frequentano, si amano e dopo un ragionevole periodo di tempo che può variare a seconda del grado di pazzia del soggetto, arriva il giorno.
Quel momento speciale. LA PROPOSTA.
Nell'immaginario di noi inguaribili romantiche stile "Barbie e Ken", è l'uomo a chiedere alla sua amata di sposarlo.
Organizza qualcosa di speciale per la serata e poi il culmine si raggiunge quando lui, inginocchiandosi davanti a lei, le porge una piccola scatolina di velluto (possibilmente rossa, o almeno è così che me la sono sempre immaginata io) sussurrandole parole d'amore e ponendole la fatidica domanda. VUOI SPOSARMI?
Bene... a questo punto, presumendo che la risposta sia positiva, nella testa della futura sposa scatta un qualche meccanismo e da quel momento in avanti inizia a pensare, mangiare, sognare e respirare soltanto matrimonio!
Ma la cosa che per me ha dell'incredibile è la ricerca dell'abito.
Un secondo dopo aver indossato quel maledetto anello, sembra che ogni ragazza subisca una lobotomia. Non riesce a pensare ad altro.
Vorrei spendere qualche parola sul vestito da sposa.
Ora qualcuno è in grado spiegarmi il motivo per il quale bisogna NECESSARIAMENTE ordinarlo un anno prima? Personalmente, in fatto di vestiti, cambio idea praticamente ogni giorno, come posso pensare di scegliere un abito da indossare 365 giorni dopo?
E poi... parliamo dei prezzi? Ne parliamo? Circa duemila euro (ad essere ottimista) per un abito che indosserai solo per qualche ora, per poi appenderlo nell'armadio. Un costosissimo modo per acchiappare la polvere. 
Ma voi avete idea di quanti panni swiffer si possono comprare con duemila euro?
Cose da pazzi.
Beh comunque... torniamo a noi. Diciamo che abbiamo scelto l'abito, la location e compagnia bella. Arriva (se si è cristiani) lo sfortunato giorno dell'inizio del corso prematrimoniale.
Questa è la parte che mi spaventa di più. Se dovessi dire tutto ciò che penso realmente, credo che il malcapitato prete scapperebbe via a gambe levate o mi rincorrerebbe brandendo un crocefisso e lanciandomi dell'acqua santa. ESCI DA QUESTO CORPO.
Comunque credo che non mi dilungherò troppo su questo, rischierei la scomunica.
Ho delle idee un po' particolari sulla fede e la mia fiducia nei riguardi della chiesa è ai minimi storici, perciò il comune è sempre più vicino.
Allora dove eravamo? Oh, giusto! Abbiamo scelto abito, data, location ecc.
Il tasto dolente? La lista degli invitati.
Ho visto tantissime e, all'apparenza solidissime, amicizie decennali finire per "iotihoinvitatoalmiomatunonmihaiinvitatoaltuo".
Quando si butta giù la temibilissima lista, vengono fuori parenti sconosciuti e gente mai vista che, a detta specialmente della madre della sposa, "deve essere invitata per forza".
Con un numero che si aggira intorno ai 300 (io non credo nemmeno di conoscerle tutte queste persone), si inizia a spedire le partecipazioni.
Tutto è pronto per il grande giorno.
La futura sposa è sempre più esaurita, il futuro sposo non sopporta più di sentir parlare di torte, confetti, pizzi e merletti.
La mattina di quell'evento, tutto è in fermento. La sposa è sveglia dall'alba per sottoporsi ad un accurato restauro e lo sposo è a casa dei suoi genitori alle prese con il nodo alla cravatta (oh ci fosse mai uno che lo sa fare).
Qui fa la sua comparsa una figura da me tanto odiata.
IL FOTOGRAFO.
Domanda: che cazzolino di bisogno c'è di fotografare la sposa mentre si veste?
Mi spiego meglio, i momenti in casa, in vestaglia, circondata da amiche/sorelle/madri in lacrime, sono così importanti da sentire il bisogno di fotografarli?
Possibile che abbiate tutte così tanta voglia di avere un estraneo con una macchina fotografica che vi ronza in torno pronto ad immortalare ogni secondo?
Per me è inconcepibile! Conoscendomi, il giorno del mio matrimonio, sarò completamente sclerata e finirei per far ruzzolare dalle scale il fotografo dopo avergli fatto ingoiare la macchina fotografica.
Sapete che in molte parti d'Italia si usa organizzare un rinfresco la mattina delle nozze sia a casa della sposa che in quella dello sposo.
Per quanto mi riguarda... INVITATI AD UN MIO FUTURO ED IPOTETICO MATRIMONIO SIETE AVVISATI... SCORDATEVELO PROPRIO!!!
Credo che quella mattina, appenderò un cartello alla porta con scritto:
SONO IN MUTANDE, CI VEDIAMO IN CHIESA.
Mi farà tutto schifo, il vestito, i capelli, me stessa, quindi l'ultima cosa della quale sentirò il bisogno sarà un tizio sconosciuto che mi scatta foto a ripetizione e mi dice come mettermi e quanto sorridere.
Per l'amor del Cielo!
Superato anche lo scoglio del fotografo, si passa all'arrivo in chiesa.
Qui dalle mie parti è usanza che lo sposo aspetti, con il bouquet in mano, la sua futura moglie davanti alla porta della chiesa con accanto sua madre.
Altra storia sulla quale vorrei esprimere il mio parere.
Cioè parliamone. Immaginatevi la scena:
Un ragazzo, molto simile ad un pinguino impettito, con in mano un mazzetto di fiori che rimane lì inebetito con accanto la sua mammina, ad aspettare una tizia vestita da meringa... non vi pare faccia un po' la figura del cazzone (posso dire cazzone?).
Bene, facciamo finta di essere sopravvissuti a tutto questo.
Passiamo alle promesse. 
Io Pinco Pallino ACCOLGO te... ecc ecc...
ACCOLGO???? Voglio capire perché! Perché si è passati da PRENDO ad ACCOLGO? Scusate, ma il mondo va a rotoli e stiamo a preoccuparci di una parola? La forma originale recitava PRENDO TE, quindi perché cambiarla? Per modernizzare un po' le cose? Voglia di rinnovamento? 
Una volta dicevano PRENDO TE e restavano sposati per tutta la vita, ora dicono ACCOLGO  e divorziano dopo due mesi. 
Sai com'è... ti accolgo per un po', non ti prendo, non si sa mai. Non sono certo di volerti per sempre, ti accolgo solo per un tempo limitato.
Wow... sono riuscita a smontare ogni forma di romanticismo in poche righe, beh sono brava non c'è che dire.
Alla facciazza de "il sogno realtà diverrà". Fuck you Cenerentola.
Per quanto riguarda il dopo cerimonia vorrei fare una lista delle cose che detesto, senza dilungarmi in troppe spiegazioni.
1. LE FOTO DI GRUPPO DAVANTI AGLI SCALINI DELLA CHIESA (quando mia madre guarda le sue è tutto un: oh poverino, questo è morto, questo è malato, questo non c'è più... e sticazzi non ce li metti!?!)
2. L'OBBLIGO DEGLI SPOSI DI GIRARE PER I TAVOLI INVECE DI MAGNARE. (con quello che spendono per il pranzo!)
3. IL VIDEO RICORDO CON RIPRESE INFINITE DELLE LUNGHISSIME TAVOLATE (già tollero poco le foto, figuriamoci le riprese. La mia voce registrata è raccapricciante, colgo l'occasione per chiedere scusa a chiunque abbia parlato al telefono con me in questi 26 anni!)
3. IL LANCIO DELLA GIARRETTIERA (lo sposo che si infila sotto decine di strati di tulle  per toglierla... dai... seriamente...?)
4. LE DECORAZIONI SUI TAVOLI "STILE JUNGLA" CHE NON TI PERMETTONO DI VEDERE CHI HAI SEDUTO DI FRONTE A TE (Io Tarzan tu Jane, manca solo Cita e siamo al completo).
5. LE VECCHIE "ARRAFFONE" CHE SI PORTANO VIA QUALSIASI COSA PRESENTE SUL TAVOLO, COMPOSIZIONI FLOREALI, SEGNAPOSTO, MENU' (fanno invidia al migliore dei ladri in quanto a strategie e scaltrezza, Lupin sei avvisato).
MA PIU' DI OGNI ALTRA COSA, ALL'ULTIMO POSTO IN QUESTA CLASSIFICA, MA NON MENO IMPORTANTE.
6. LE PERSONE CHE VANNO ALLE NOZZE SOLO PER POTER CRITICARE OGNI COSA. (eh statevene a casa cazzo!)

Grazie dell'attenzione e soprattutto... EVVIVA GLI SPOSI!!!

giovedì 29 gennaio 2015

Apnea da... pantaloni!



APNEA DA... PANTALONI!

Circa trenta secondi fa stavo leggendo il mio vecchio diario segreto e sono rimasta scioccata dalla quantità di ragazzi che mi piacevano.
Pensavo di essere esigente in fatto di "uomini" eppure, anche se non lo ricordavo, ho attraversato anch'io la fase del "mi piace chiunque, basta che respiri".
Sul mio diario infatti c'è una classifica di quelli che consideravo i più carini e la cosa sconvolgente è che è lunga tre pagine... normale? Non credo... mi faccio paura da sola, un'assatanata Santo Cielo!
Evidentemente essendo parecchio bruttina volevo tenermi aperte tutte le porte (e anche le finestre) magari alla fine tra tutti quelli della lista uno "sfigatino" che volesse stare con me poteva esserci... no?
Oppure pensavo di essere bellissima e di poterli conquistare tutti... 
AH AH AH!!! 
Questa si che fa ridere, altro che le barzellette di Pierino!
Ma sapete la cosa più fastidiosa? Ero una specie di COSA obesoide con un naso enorme (quello purtroppo c'è ancora) e mia madre mi diceva che ero bellissima, va bene che "ogni scarrafone è bello a mamma soja", ma c'è un limite a tutto!
Dai caspiterina se tua figlia è uno sgorbio e fai prima a saltarla che a girarci intorno non illuderla di essere bella... carina... al limite del passabile... dille la verità... SEI UN ROSPO! Mamme toglietevi le fette di prosciutto dagli occhi, se facciamo invidia alla befana in quanto a bruttezza ditecelo subito, almeno siamo preparate alle prese per il culo (si può dire culo?) dei compagni di classe e per favore insegnateci a vestirci decentemente per carità!
Se abbiamo la pancia di una donna incinta non fateci andare in giro con l'ombelico in mostra anche perché in mezzo a tutti quei rotoli di ciccia sparirebbe!
Se non possiamo permetterci di indossare minigonne al limite della decenza, non fatecelo fare, non fateci rendere ridicole. 
Va bene che tutte siamo belle a nostro modo e bla bla bla, però dobbiamo anche imparare a valorizzare i nostri pregi e non ad esaltare i difetti!
Ogni ragazza ha il suo fisico e bisogna imparare a conviverci cercando di risultare al meglio. Se non ti accetti come sei mettiti a dieta, fai sport o qualsiasi altra cosa, ma non cercare di migliorare indossando cose che non fanno per te.
Se di pantaloni abbiamo una 48 costringeteci a chiedere alla commessa una 48 e non una 44! E quando nella 44 non ci entriamo (nemmeno usando un imbuto), per ovvie ragioni, non permetteteci di giustificarci dicendo che vestono piccoli o che vanno portati stretti, siamo noi che abbiamo due taglie in più! E per l'amor del cielo, non fateceli comprare lo stesso, mettendoli finiremmo per somigliare a delle mortadelle! 
Prima ce ne rendiamo conto e prima staremo meglio, è inutile e stupido trattenere il respiro per un paio di pantaloni!